Il Cantiere Navale Postiglione, dal 1889, rappresenta senza dubbio uno dei migliori cantieri del sud Italia
Una storia lunga centoventi anni quella del Cantiere Navale Basilio Postiglione. Una storia che comincia all’inizio del secolo scorso, con il fondatore dell’azienda Basilio Postiglione.
Il 24 maggio 1932 il Ministero della Marina Mercantile conferisce a Basilio Postiglione, la nomina di maestro d’ascia autorizzato a “costruire e riparare navi e galleggianti in legno di stazza lorda non superiore alle 50 tonnellate”. All’inizio il cantiere si occupa di rimessaggio e manutenzione di imbarcazioni a remi e a vela, quest’ ultime armate con vele con antenne, caratteristiche dei “lanzini” napoletani. La fase successiva dell’attività, databile negli anni ’20, è indirizzata al rimessaggio, manutenzione e trasformazione di imbarcazioni a vela “marconi” di dimesioni comprese tra gli 8 e i 18 metri.
Alle sapienti mani delle maestranze del Cantiere Navale sono stati affidati nel corso degli anni importanti lavori di restauro perché ha saputo dimostrare di possedere un adeguato know how nel refitting e nelle costruzioni in legno necessario per poter ripristinare prestigiosi motoryacht.
Testimonianza di quanto anzidetto sono gli ottimi giudizi avuti da parte dell'Associazione A.R.I.E. (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d'Epoca), la quale ha sottolineato più volte gli ottimi lavori di recupero svolti dal Cantiere, che con passione e grande professionalità è riuscito sempre a riportare a nuovo yacht di notevole importanza.
Nel 1936 viene costruito il 18 metri San Domenico per conto dell’architetto Guido Vitali di Roma, giudicata la più bella barca del mediterraneo. L’affiliazione all’USVI consente anche di intraprendere la costruzione di barche da regata classe dinghy, star, monotipi, Joyette olimpioniche e Finn, con lusinghieri successi e piazzamenti nelle gare alle quali partecipano, inclusi i campionati italiani ed europei.
Nel periodo del conflitto mondiale l’attività si rivolge in maniera prevalente alla costruzione su scala industriale dei Mas e delle Motovedette per la Regia Marina.
Durante il periodo dell’occupazione alleata, il Cantiere fu interessato alla manutenzione delle barche di appoggio alle navi da guerra ed, a seguito della istituzione della NATO, alla manutenzione dei mezzi da sbarco della Marina Americana, caratterizzati dal ribaltamento del portellone di prua per lo sbarco, appunto, delle truppe, carrarmati, ecc.
Nel periodo successivo al conflitto mondiale, l’attività del cantiere riprende con lo stesso slancio di prima. Questa volta gli interessi si espandono ai motoscafi da diporto, oltre alle imbarcazioni a vela.
Nel 1956 un altro record va ad aggiungersi a quelli collezionati dal Cantiere: viene, infatti, costruito l’albero in legno di 47 metri circa, il più alto mai realizzato in Europa, per l’imbarcazione Astra - Shamroch Class; l’albero in questione è attualmente issato presso lo Yachting Club “Costa Smeralda” di Porto Cervo, dopo l’ultima ristrutturazione dell’Astra.
A seguito del notevole sviluppo della nautica e delle conseguenti dimensioni delle attività, il Cantiere negli anni ’70 da Posillipo si trasferisce a Baia, dove può disporre di una superficie di circa 12.500 metri quadrati, direttamente collegata al mare ed attigua al Porto di Baia. In tale sede l’azienda ha conservato la sua struttura economico-tecnica organizzata, cioè, in tutti i settori della navigazione: scalo, falegnameria, carpenteria, pitturazione e vetroresina, meccanica, motorizzazione, impiantistica elettrica ed elettronica. Le imbarcazioni sono costruite in vetroresina, legno, leghe metalliche.
Nel 2004 viene affidato il restauro del "Metheor", storico motor yacht di 28 metri che ha ospitato anche Hitler ed Eva Braun durante il periodo dell'occupazione danese.
La scommessa del 2014 si chiama Joyette, costruzione n. 176 del Cantiere Camper Nicholson, anno 1907. Il progetto completo e la direzione del restauro è stata affidata al Cantiere Basilio Postiglione. Il compito è riportare in vita un vero e proprio gioiello della tradizione marinaresca, abbandonato a se stesso dal 2006.
Il 22 aprile 2015 arriva al Cantiere Postiglione Cheone, ed e’ affidata alle mani sapienti dei maestri d’ascia del cantiere navale Basilio Postiglione per un restyling totale, e magari per un nuovo giro del mondo.
Variegata la tipologia di clientela che si rivolge al cantiere per costruzioni, trasformazioni, riparazioni, manutenzioni, ristrutturazioni: si va dai privati alla Capitaneria di Porto fino al Corpo Piloti, alla Guardia di Finanza, alla Polizia Penitenziaria, NATO, Marina Militare, chiunque necessita di interventi altamente specializzati si avvale del Cantiere Postiglione.
Il Cantiere dispone oggi di attrezzature moderne come uno scalo di alaggio di ben 30 metri per imbarcazioni e navi fino a 100 tonnellate, di una gru di alaggio da 20 tonnellate, di un capannone coperto di ben 2.000 mq, attrezzato per il rimessaggio di imbarcazioni lunghe fino a 30 metri ed alte fino a 8.5, dispone inoltre di un carrellone semovente per la movimentazione delle imbarcazioni.
Il Cantiere possiede tutte le infrastrutture ed attrezzature necessarie per la costruzione, la riparazione e la manutenzione di ogni tipo di imbarcazione ed esegue qualsiasi tipo di intervento sia nel campo della carpenteria, che dei motori e dell'allestimento. La professionalità del personale altamente qualificato permette al Cantiere di garantire ai propri clienti l'ottimo risultato dei lavori eseguiti ed il rispetto delle tempistiche convenute.
Il Cantiere è inoltre, Service Point Ferretti, Itama, Pershing, Mochi, Craft.